La cataratta senile, quando va operata?

 

La cataratta senile è la forma più diffusa di cataratta e se ne distinguono diverse tipologie:

  • Corticale, le opacità cominciano dalla porzione più periferica
  • Nucleare, interessa prevalentemente il nucleo
  • Sottocapsulare posteriore, principalmente legata ad una terapia cortisonica prolungata
  • Totale, di cui non si riconosce l’origine
  • Morgagnana, in questa forma la capsula è integra e la corticale colliqua/perde consistenza e quindi il nucleo per gravità scende in basso, nel sacco capsulare
  • Traumatica

La patogenesi è multifattoriale anche se l’innesco del processo patogenetico è legato all’invecchiamento (a questo poi si aggiungono altre cause, tra cui ad esempio l’abitudine al fumo, radiazioni, diabete, influenze genetiche, farmaci).

Terapia della cataratta senile: quando è necessario l’intervento

Anche in questo caso non esiste terapia medica, la terapia della cataratta è una terapia prettamente chirurgica (quest’ultima ha subito notevoli trasformazioni nel corso del ‘900, al giorno d’oggi l’intervento dura circa un quarto d’ora).

La chirurgia moderna ha notevolmente cambiato l’indicazione al trattamento, che una volta si faceva solo quando ormai era presente una perdita visiva e prevedeva un ricovero di 7-8 giorni. Oggi si tende ad operare mantenendo comunque un costo intervento cataratta contenuto quando:

  • Si ha un calo dell’acuità visiva degno di nota (oggi l’indicazione è un calo al di sotto di 4-5/10)
  • Vi sono requisiti professionali (guida autobus o treni, lavoro di precisione che necessita una perfetta acuità visiva pari a 10/10, ricordiamo anche che al giorno d’oggi a 60 anni abbiamo persone che ancora lavorano)
  • Si è in presenza di cataratte complicate (secondarie ad un importante processo infiammatorio, a un glaucoma)