Narcolessia, cosa sapere su sintomi e cure

Si tratta di un disturbo del sistema nervoso centrale, che costringe chi ne soffre a una sonnolenza diurna eccessiva, ovviamente non contrastabile dalla sola forza di volontà. Chi è affetto da questa patologia non riesce a stare sveglio per più di un paio d’ore, e a quel punto deve necessariamente fermarsi per dormire.

Il cervello della persona narcolettica non riesce in pratica a regolare il ritmo sonno-veglia. Ovviamente le ripercussioni di questa patologia neurologica non sono solo fisiche ma anche psicologiche, con conseguenze nella vita sociale e lavorativa dell’individuo.

Vediamo nello specifico quali sono i sintomi e se esistono cure per questo disturbo.

Sintomi e cura della narcolessia

Un buon punto di partenza per avere informazioni sulla narcolessia, è scegliere un blog di riferimento, così da avere una guida nella selezione dei contenuti da conoscere. In linea di massima, possiamo dire che i sintomi principali di questo disturbo sono:

  • sonnolenza diurna
    cataplessia cioè indebolimento generale dei muscoli
    allucinazioni
    paralisi, che si manifesta nel sonno

Ad esempio il narcolettico, in seguito a una forte emozione, può anche svenire o comunque a cadere a terra perché perde le forze. Il paziente inoltre sogna realmente ad occhi aperti ma comunque continua a interagire con la realtà e quindi ha delle allucinazioni. Un altro aspetto complicato da gestire di questa malattia è che, nel momento in cui la persona narcolettica si addormenta (o quando si sveglia), ha il corpo paralizzato, pur rimanendo perfettamente cosciente.

C’è una cura efficace?

Purtroppo no. Ci sono tanti accorgimenti da prendere però che migliorano molto la vita di chi soffre di narcolessia. Ad esempio deve essere molto regolare negli orari, dormire 8 ore a notte, fare riposini diurni di massimo 15 minuti ed eventualmente ricorrere a stimolanti, ma sotto stretto controllo medico, dal momento che sicuramente non sono senza controindicazioni.